LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Giuseppe Bisegna
Dei poeti cittadini

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Non è possibile visualizzare il testo perché è un file in formato pdf, doc o rtf

 Giuseppe Bisegna - 06/07/2010 11:42:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Cara Maria, sono i commenti come i tuoi ai quali si risponde con voglia e dai quali si accetta una critica, e non da chi ti bolla subito come banale e desueto ( sia chiaro che mi riferisco all’argomento e non alla forma, la mia forma espressiva può essere giudicata come lo si vuole ). E’ fuori discussione che dal mio scritto si tirano fuori tutti coloro che si sono occupati del sociale a più livelli sociali (permettimi il gioco di parole), la cosa che mi sorprende è che non si sia capito che per "cittadini" (mi sembra di aver usato le virgolette anche nel titolo) io intendo una forma mentis e non un luogo, dove si vive per lavoro o si è nati. Del resto anche io vivo da cinque anni in una città!
Pasolini (lungi da me il paragonarmi a lui) parlava di mentalità borghese e non di una semplice estrazione sociale. Io non ho nulla in contrario verso chi si occupa dei problemi sociali attraverso la poesia, anzi secondo me la poesia oggi si rivitalizza proprio in questo, basta leggere il mio testo pubblicato subito prima per vedere come la penso. Sono invece fermamente contrario verso tutti quegli "intellettuali" che si occupano del sociale come una lavagna dove fare operazioni ed equazioni e poi trovare una soluzione che rimanda ad un’altra soluzione che rimanda ad un’altra soluzione ecc ecc.
I "miei" contadini, operai, manovali, non vivono in una dimensione bucolica o agrituristica...sono gente di città anche loro, i "cristi" sono purtroppo una fetta di persone assai trasversale. Vorrei dire altro ma non sono in grado di articolare risposte bizantine, sono uno che risponde a pelle, solo mi rincresce, che del mio pensiero si sia fatta una lettura stretta stretta, ma proprio stretta, senza saperla ampliare un pochetto. Non esistono diversi livelli di lettura un po’ per tutto?
Un caro saluto Maria, spero che l’occasioni sociali della Recherche siano più frequenti per poter discutere dal vivo di questi argomenti.

 Maria Musik - 05/07/2010 18:16:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Caro Giuseppe, noi ci conosciamo (per quanto hanno reso possibile le nostre frequentazioni su larecherche). Quindi, sai bene che chi ti scrive è ben lontana da onori, premi e salotti. Leggendo il tuo testo, sono, però, rimasta perplessa anch’io. Se l’invettiva è rivolta solamente a quegli intellettuali che prendono a pretesto le disgrazie altrui per ottenere consensi, usando cinicamente il dolore altrui, beh, posso comprendere benchè mi vengano alla mente più nomi di giornalisti che di poeti. Ma sembra essere rivolta ai poeti che vivono in città e che lo fanno per mestiere e, quindi, solo per questo, non possono interpretare nè dare voce alcuna alla condizione dei meno abbienti.
Leggendo sembra sporcarsi l’immagine di poeti "sociali" o se vuoi "politici": pensa ad una Sophia de Mello, di origini aristocratiche, vissuta fra due città, Oporto e Lisbona, eppure ricordata come una delle voci più significative che si opposero al regime salazarista, la cui poesia rivestì un ruolo civico e sociale di vitale importanza.
Non credo si possa affermare che solo chi zappa o pesca conosca la fatica ed il dolore nè tantomeno che siano gli unici a poterne parlare.
E anche nell’artificiale città le schiene si curvano ed i salari non bastano.
Il discorso è lungo e mi piacerebbe continuarlo, lontano, però, se mi permetti, dai toni usati con Antonio che non ti sono propri. Non ti ho riconosciuto nella polemica astiosa in cui ti sei gettato e, per quello che mi pare di aver capito fino ad ora di Antonio, hai sbagliato nell’etichettarlo come bigotto. Scusami di nuovo, ma il botta e risposta che ho letto, non rende giustizia nè a te nè ad Antonio.

 Giuseppe Bisegna - 05/07/2010 12:36:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Carissimo, le mie risposte le ha avute...adesso ho degli ospiti di là e il caffè sta per uscire!

 Antonio - 05/07/2010 11:03:00 [ leggi altri commenti di Antonio » ]

Ancora offese... carissimo lei non sarà mai un vero artista... non sa accettare le critiche negative, e fa un cosa molto grave e intollerabile... offendere i lettori...
anche in questo caso offende senza conoscere nulla di me... sul bigottismo legga attentamente quello che ho scritto a proposito dell’arte dello scrivere, quello che le manca a quanto pare!!!

 Giuseppe Bisegna - 04/07/2010 20:30:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Si è sentito offeso caro Antonio? Dove mi dica? L’ho giudicata di non aperte vedute? Dove mi dica? Mi sembra che lei l’abbia presa sul personale, anzi l’abbia voluta girare sul personale; evidentemente le mie parole hanno sortito l’effetto che speravo, colpire e scandalizzare un bel bigotto come lei.
Non si meravigli del mio tono mio caro Antonio, io non sono ne artista ne poeta, e nemmeno aspiro ad esserlo, mi sembra di averlo già detto, il che non mi impedisce di scrivere quello che penso senza sentire il dovere di accontentare le orecchie delicate come le sue; anche lei è uno di quelli che vorrebbe il patentino per i poeti?
Sulla sua professione? Certo che mi baso sul nulla! il mio è un pregiudizio caro Antonio, io non mi maschero dietro la falsamodestia dei paternalisti moralizzatori come lei, io lo dico che sono pregiudizioso, e anche presuntuoso mio caro amico, difetti che ha anche lei ma che mai si sognerebbe di far trapelare da dietro la maschera da buon cittadino che le serve per fingere uno scandalizzarsi di maniera. Comunque non credo proprio che lei faccia turni in fabbrica o raccolga i pomodori , gente di questo tipo non vive di moralismi come i suoi.
Tutto le riversa contro mio caro Antonio? Accidenti, un paladino della morale, un guru degli artisti che nessuno si sogna di ascoltare! Mi dispiace, vorrei essere dalla sua parte, nutro una benevola simpatia verso le minoranze ma, la sua non è la mia morale. La mia morale se lo ha capito è quella della terra, del sudore, dei turni di 12 ore in fabbrica, dei fine mese raggiunti a fatica, argomenti desueti per chi pensa solo al proprio orticello, argomenti desueti per chi pensa che la tegola cascherà sempre sulla testa del vicino.
E fino a prova contraria, io nelle mie banalità, che tutti possono leggere, ci metto nome e cognome, non ho una maschera da perdere come lei.

 antonio - 04/07/2010 19:22:00 [ leggi altri commenti di antonio » ]

Innanzitutto le rispondo che è lapalissiano che il mio giudizio l’ha letto, altrimenti non mi avrebbe offeso ad una critica negativa giudicandomi non di aperte vedute…
Sulla parolaccia io penso che i poeti o aspiranti tali siano in grado di esprimere disappunto o altro in termini diversi e più decenti visto che si reputano poeti quindi artisti della parola e solo quando proprio sono stanchi e vogliono colpire l’attenzione giungono allo stratagemma mediatico della parolaccia messa ad hoc…
Riguardo ciò che dice sulla mia professione penso lei si basi sul nulla a riguardo… mentre io mi sono basato sul suo testo per una critica… anche io sul nulla? Quasi…
Si meraviglierebbe a scoprire quale attività svolgo … mi creda
Un consiglio spassionato che cedo a tutti gli artisti e aspiranti tali, nonostante tutto ciò che mi riversa contro, è di imparare ad accettare le critiche… tutte! Siano esse positive che negative e trarre da queste ultime in fattispecie lo stimolo per fare meglio… abbandoni certi argomenti ormai desueti …. Questo significa essere banali…
Un saluto

 Giuseppe Bisegna - 03/07/2010 20:21:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Una risposta utile sarebbe stata non risponderle ma, ignorarla sarebbe stato un comportamento più consono ad un poeta, quale io non sono, nonostante abbia altre cose più utili da fare vedrò di articolarle un risposta.
Dalla sua prima frase suppongo (io sono uno che suppone molto) che lei ritenga che io non abbia accettato il suo giudizio; ebbene, io il suo giudizio nemmeno l’ho visto.
La mia composizione sarà anche banale, trita e ritrita ma, a quanto pare questo trito e ritrito i "poeti" non lo hanno ancora capito, in più, dove potrei avere il piacere di leggere qualcosa di suo di così nuovo, fresco e avveneristico mai sentito su questa terra?
Infine, se si scandalizza per un "cazzo" suppongo che lei non guarda mai la tv o legge i giornali e, qui non suppongo ma ne sono sicuro, lei non ha mai preso una zappa in mano e non ha mai visto, nemmeno in cartolina, un agricoltore, un operaio, un manovale che lavorano della loro fatica...ne sentirebbe anche di peggio...ma forse lei in fondo è uno di quei salottieri che danno per scontato di dare per scontato.

 Antonio - 03/07/2010 12:44:00 [ leggi altri commenti di Antonio » ]

L’apertura mentale prescinde dal giudizio che non si accetta... la sua composizione a mio avviso è decisamente banale... ripercorre un trito e ritrito concetto... e diciamo che ciò che colpisce maggiormente è la parolaccia finale messa ad hoc ... ora non mi scuso affatto.

 Giuseppe Bisegna - 03/07/2010 09:44:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Bisegna » ]

Non si scusi, le pare! io non mi sono scusato con nessuno per scrivere quello che ho scritto, anche se (non in questo caso) i più "aperti" di mente spesso vorrebbero le scuse in allegato a quello che scrivi.
Grazie.

 Antonio - 03/07/2010 05:48:00 [ leggi altri commenti di Antonio » ]

Mi scusi ma la trovo decisamente banale... e ... si poteva risparmiare l’epiteto... suvvia!

 Enzo - 01/07/2010 16:53:00 [ leggi altri commenti di Enzo » ]

Una gran bella scoffitta!!

 Lorena Turri - 01/07/2010 16:28:00 [ leggi altri commenti di Lorena Turri » ]

Esplicita!

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.